Agnelli, Rockefeller ed Eco al Council – Quando l’Avvocato fondò il Consiglio, i ricordi di Cesare Merlini

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Origini Council

L’idea originaria di costituire una sede privata di incontri fra Stati Uniti e Italia, simile a quelle esistenti con Germania, Francia e Inghilterra, fu proposta all’Istituto Affari Internazionali di Roma nei primi anni ’80 da un ex-diplomatico americano, che aveva servito nell’ambasciata di via Veneto ed era al momento all’università di Harvard. Ero allora presidente dello IAI e suggerii di appoggiarsi ad esponenti dell’economia e della cultura, parlandone all’avvocato Agnelli, che non solo incoraggiò l’iniziativa, ma le assicurò il suo sostegno. Fu su questa base che si venne a costituire, sulle due rive dell’Atlantico, un Board di italiani e americani, esponenti di aziende industriali, finanziarie e professionali più alcune personalità del mondo culturale e dei media.

La riunione inaugurale si svolse a Venezia, palazzo Labia, nel settembre 1983, con la partecipazione, fra gli altri, del pittore Frank Stella e dello scrittore Umberto Eco. Il primo co-presidente italiano fu Carlo De Benedetti, cui seguirono Umberto Nordio, Marco Tronchetti Provera, Sergio Marchionne, fino all’attuale Domenico Siniscalco. Poco dopo l’avvio delle attività Gianni Agnelli e David Rockefeller assunsero la presidenza onoraria dalle due parti.

Come indicato nel Mission Statement, il Consiglio si diede come scopo di promuovere le relazioni fra Italia e Stati Uniti nel più ampio contesto di quelle fra Europa e America. Specifici compiti sarebbero stati quelli di: 1) ampliare e rendere più diretti i legami fra le dirigenze imprenditoriali e finanziarie; 2) migliorare l’informazione e l’approfondimento della situazione politica ed economica dei due paesi a beneficio della classe dirigente dell’altro; 3) costituire un forum per l’analisi e la discussione delle questioni economiche e politiche aventi una dimensione europea, atlantica e globale.

Fu in questo spirito che, proprio sotto lo stimolo di Gianni Agnelli, le riunioni del Board, tenute in primavera sulle rive del lago di Como e poi su quelle della laguna di Venezia e in autunno fra i grattacieli di New York o le architetture neoclassiche di Washington, furono aperte non solo alla partecipazione delle élites dei due Paesi, compresi significativi protagonisti politici, ma anche a quella di esponenti delle istituzioni internazionali e dei maggiori partner europei e globali, come il Giappone, la Russia o la Cina.

Ecco alcuni degli speaker che arricchirono gli incontri allargati: il Segretario di Stato James Baker, il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Zbigniew Brzezinski, l’odierno premier Mario Draghi, il ministro degli Esteri tedesco Josckha Fischer, il presidente della Federal Reserve Alan Greenspan, il Segretario di Stato Henry Kissinger, il direttore de La Stampa Arrigo Levi, l’ex premier Mario Monti, la diplomatica giapponese Sadako Ogata, l’ex ministro Tommaso Padoa Schioppa, il direttore  del Tg 1 Gianni Riotta, il Cancelliere Helmut Schmidt, il finanziere George Soros, la presidente Simone Veil, il governatore Ignazio Visco, Paul Volcker, altro presidente della Banca centrale Usa fino al senatore Joe Biden, il quale, pochi mesi prima della vittoria elettorale di Barack Obamam che lo avrebbe portato alla vicepresidenza, venne al nostro Workshop a Venezia.

Fin dall’inizio il Consiglio intraprese l’altro suo programma di attività principale: la successione delle Young Leaders Conferences, incontri di giovani emergenti italiani e americani di età fino a 38 anni, cui si aggiunsero in seguito dei loro coetanei provenienti da aree terze, scelte in relazione ai temi trattati. Molti degli ormai più di mille young leaders che hanno partecipato ai convegni alternatisi annualmente fra l’Italia e gli Stati Uniti, sono poi diventati più leader mentre divenivano meno young, salendo a posizioni di vertice industriali, finanziarie e accademiche, nonché dei media e della politica. Orbene, le prime due riunioni si svolsero rispettivamente all’Università di Yale, New Haven, Connecticut, 1984, e a Torino, 1985. In occasione di questa seconda, i partecipanti ebbero una lunga conversazione post-cena con Gianni Agnelli, su un prato della collina oltre il Po.

Cesare Merlini

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